B.Gasparri
martedì, dicembre 08, 2015
Sfide
Sfide
Cerco parole per replicare immagini,
emergono e scompaiono
semplicemente per lasciare posto ad altre
fugaci istantanei fotogrammi
sempre trascendono la realtà.
L'immagine diventa parola
nasce per narrare la storia
la maggior parte è biografia
la stessa si afferma nell'estinzione
comunicando notizia quando è già trascorsa.
Aleggia nel passato
riemergendo non è più la stessa
il presente la corrompe
resta solo una fragile sensazione.
Il tempo deve mantenersi in movimento
non replica mai se stesso
solo il ricordo cerca di farlo
parole/immagini esistono
ne certifica il loro trascorrere.
In questo modo il "narrarsi"
diventa dramma, felicità e tristezze
eredità acquisite, insegnamenti
esperienze vissute da altre vite
con esse l'attimo iberna si perde
nei limiti invalicabili delle capacità.
Così razionalizzo sfide
il divenire in un esistere
oltre il luogo dell'essere
supera il coniugare
passato, presente e futuro.
Bruno Gasparri
Senza tempo
Senza tempo
Al vento ho affidato la voce
l’utile arpeggio l’avvolge
folletti gioiosi danzano
mentre Lei sull’altalena dondola, dondola
solo il vento la spinge.
Un gioco di un tempo ora sogna una donna
lo sguardo s’allunga tra il verde e fiori
poi cattura le stelle per i suoi desideri
come d’incanto il senso dell’eterno sovrasta
dove Io del tutto maestro
in cielo dipingo il sole fermo nel tempo
il blu del mare e spumeggianti onde
per condurti sull’isola dove l’amore
non ha tempo per morire.
Bruno Gasparri
venerdì, ottobre 30, 2015
Palestina
Palestina
Nella notte un grido
nell’eco all’alba rimbomba
suono di passi d’anime innocenti
dentro silente pianto
fallace preghiera al cielo rivolta:
“Perché Dio all’uomo tutto perdoni?”
La mia voce in nascosti pudor tace
manifesta un solo celato attimo
mentre i cedri nei sacchi fermentano
solo nei libri vi è scritta la promessa
travisata nell’essenza e nel tempo.
Ora troppe voci recriminano crimini e dintorni
doveroso scavare nei ricordi
dove perfino Dio è coinvolto
questa Terra, sperduta nell’infinito universo
dove la bellezza nell’aurora è diffusa in ogni alba
mentre il fragore dell’essere nell’anima rimbomba
silente è il pianto, vere nere lacrime sulla terra cadono.
Non è un trionfo, tutti da Eva sono nati
l’ombra è il regno del celato
mentre il sogno è la luce della speranza
dove non ci saranno nuovi giorni bui
e nuovi sepolcri colmi di corpi da Caino uccisi.
Questa e la terra dai nostri avi benedetta
nessuno può negare questo, ora sento solo sofferenza
siamo o no l’immagine di Dio?
Il resto non conta, chi approfitta del libero arbitrio
alla fine dei suoi giorni all’offeso darà ragione
l’attimo del riscatto gli sarà negato
confusa la sua voce tra i suoi simili
relegata in una tomba buia senza nome
coperta da pesante lastra di marmo
dove nessuno lascerà un fiore ne pietra a ricordo.
Bruno Gasparri
Nella notte un grido
nell’eco all’alba rimbomba
suono di passi d’anime innocenti
dentro silente pianto
fallace preghiera al cielo rivolta:
“Perché Dio all’uomo tutto perdoni?”
La mia voce in nascosti pudor tace
manifesta un solo celato attimo
mentre i cedri nei sacchi fermentano
solo nei libri vi è scritta la promessa
travisata nell’essenza e nel tempo.
Ora troppe voci recriminano crimini e dintorni
doveroso scavare nei ricordi
dove perfino Dio è coinvolto
questa Terra, sperduta nell’infinito universo
dove la bellezza nell’aurora è diffusa in ogni alba
mentre il fragore dell’essere nell’anima rimbomba
silente è il pianto, vere nere lacrime sulla terra cadono.
Non è un trionfo, tutti da Eva sono nati
l’ombra è il regno del celato
mentre il sogno è la luce della speranza
dove non ci saranno nuovi giorni bui
e nuovi sepolcri colmi di corpi da Caino uccisi.
Questa e la terra dai nostri avi benedetta
nessuno può negare questo, ora sento solo sofferenza
siamo o no l’immagine di Dio?
Il resto non conta, chi approfitta del libero arbitrio
alla fine dei suoi giorni all’offeso darà ragione
l’attimo del riscatto gli sarà negato
confusa la sua voce tra i suoi simili
relegata in una tomba buia senza nome
coperta da pesante lastra di marmo
dove nessuno lascerà un fiore ne pietra a ricordo.
Bruno Gasparri
martedì, settembre 01, 2015
Un tempo
Un tempo l’orizzonte era meta
ora per nascondermi ad indiscreti sguardi
d’inutili parole virgole e punti
come polvere in sospensione e silente pianto
nel nulla disperde ogni aspirazione.
ora per nascondermi ad indiscreti sguardi
d’inutili parole virgole e punti
come polvere in sospensione e silente pianto
nel nulla disperde ogni aspirazione.
Intensi ricordi d’aurora dipinti
l’abbraccio all’albero è un gesto
di preciso l’ora nell’intimo vira
scandito il minuto nel grigio celato
silenzi come doni tutto si traduce in amore.
l’abbraccio all’albero è un gesto
di preciso l’ora nell’intimo vira
scandito il minuto nel grigio celato
silenzi come doni tutto si traduce in amore.
Non so! Forse era solo un’istante fa
momenti da raccontare in poesia
colori da dipingere su tela pregiata
si! Lasciarti nel quotidiano mio
è solo inderogabile passaggio d’essere
ma prima che il mio sole arrossisca al tramonto
ti voglio stringere a me e dirti: Ti Amo.
momenti da raccontare in poesia
colori da dipingere su tela pregiata
si! Lasciarti nel quotidiano mio
è solo inderogabile passaggio d’essere
ma prima che il mio sole arrossisca al tramonto
ti voglio stringere a me e dirti: Ti Amo.
Bruno
Gasparri
Briciole d'amore
Briciole d’amore
Scorrono le mie ore
disperse nel mutabile tempo
assopite tra le ceneri faville
dell’indomito fuoco d’essere.
disperse nel mutabile tempo
assopite tra le ceneri faville
dell’indomito fuoco d’essere.
L’incanto di questa notte
avvolge la Terra che dorme
celato dal buio dissacrato paradiso
brivido! L’eterno avanza, il divenire
prigioniero nel rintocco d’ora
evapora nell’imponderabile destino.
avvolge la Terra che dorme
celato dal buio dissacrato paradiso
brivido! L’eterno avanza, il divenire
prigioniero nel rintocco d’ora
evapora nell’imponderabile destino.
L’universo mi fa da scialle
ricordi solo polvere
bianchi tornelli soffiati lontano dal vento
ammaglianti spazi vuoti d’insonne notte
ombra, il tuo riflesso mi ricorda di vivere
pellegrinando nel folle fragore della solitudine
passi incerti, orme sulla sabbia
cancellate dal lento riflusso dell’onda.
ricordi solo polvere
bianchi tornelli soffiati lontano dal vento
ammaglianti spazi vuoti d’insonne notte
ombra, il tuo riflesso mi ricorda di vivere
pellegrinando nel folle fragore della solitudine
passi incerti, orme sulla sabbia
cancellate dal lento riflusso dell’onda.
Mentre a est rischiara il cielo
attendo primo sole riscaldi le spalle
da troppo tempo ricurve su tramonti
mentre la notte ammicca nella malinconia
la nuova giornata s’allunga
timidamente sbadiglia giocando
con ribelli briciole d’amore.
attendo primo sole riscaldi le spalle
da troppo tempo ricurve su tramonti
mentre la notte ammicca nella malinconia
la nuova giornata s’allunga
timidamente sbadiglia giocando
con ribelli briciole d’amore.
Bruno Gasparri
lunedì, agosto 11, 2014
Parlo al silenzio
Parlo al silenzio
Insensata notte nel scorrere d’ore
compagno mi è questo foglio
paziente attende pensate parole
confuso è il ricordo che parla di noi
invisibile sulla fronte scorre silente.
La all’orizzonte il cielo piange
l’anima oramai fugge da questo mio cuore
mi trastullo con visioni fallaci
inabissano nel buio di un nulla d’illusioni
freme il mio corpo nel timore dell’abbandono.
Vera lacrima sul bianco cade
la guardo espandere, punto iridescente
vivo nel suo inutile riflesso
forse era tutto un sogno.
Dov’è finito l’entusiasmo nella bellezza
il piacere dell’alba profumata
il tuo dono profuso in un bacio
l’abbraccio all’albero che attende primavera
l’inno alla vita, nel canto soave d’usignolo
i colori d’artista dipinti sulla tela rimangono
la poesia nei libri rimane come un lusso d’autore.
Tutto passa senza ragione apparente
resta solo il silenzio che parla di se.
Bruno Gasparri
Insensata notte nel scorrere d’ore
compagno mi è questo foglio
paziente attende pensate parole
confuso è il ricordo che parla di noi
invisibile sulla fronte scorre silente.
La all’orizzonte il cielo piange
l’anima oramai fugge da questo mio cuore
mi trastullo con visioni fallaci
inabissano nel buio di un nulla d’illusioni
freme il mio corpo nel timore dell’abbandono.
Vera lacrima sul bianco cade
la guardo espandere, punto iridescente
vivo nel suo inutile riflesso
forse era tutto un sogno.
Dov’è finito l’entusiasmo nella bellezza
il piacere dell’alba profumata
il tuo dono profuso in un bacio
l’abbraccio all’albero che attende primavera
l’inno alla vita, nel canto soave d’usignolo
i colori d’artista dipinti sulla tela rimangono
la poesia nei libri rimane come un lusso d’autore.
Tutto passa senza ragione apparente
resta solo il silenzio che parla di se.
Bruno Gasparri
venerdì, maggio 04, 2012
giovedì, aprile 26, 2012
sabato, marzo 24, 2012
sabato, dicembre 17, 2011
venerdì, dicembre 16, 2011
sabato, novembre 12, 2011
domenica, maggio 29, 2011
sabato, maggio 31, 2008
domenica, agosto 19, 2007
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